La formazione per i ragazzi atipici

March 20, 2025 00:09:07
La formazione per i ragazzi atipici
Università Svelate 2025
La formazione per i ragazzi atipici

Mar 20 2025 | 00:09:07

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Show Notes

Per "L'eccellenza della ricerca UniGe" Carlotta Rivella, assegnista, rappresentante della Scuola di Scienze Sociali, ci parla dell'importanza dello studio per formazione dei ragazzi con criticità.

Intervista di: Riccardo Novaro

Montaggio di: Riccardo Novaro e Nadia Denurchis

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Unigiradio per Università Svelate. Sono qui con Carlotta Rivella, rappresentante della Scuola di Scienze Sociali. Senti il peso del rappresentare la tua scuola ad un evento del genere? [00:00:12] Speaker B: Senz'altro è una responsabilità che sento di avere, quella di riuscire a trasmettere la passione per la ricerca, per il mio lavoro e oggi poi davanti a tanti studenti ancora di più ho sentito proprio la responsabilità di avvicinare i giovani al mondo della ricerca, al mondo dell'università. [00:00:33] Speaker A: Continuiamo a parlare di avvicinare e ti chiedo come pensi che un evento del genere possa avvicinare l'università alla città di Genova? [00:00:41] Speaker B: Beh, senz'altro riuscire a far conoscere alla cittadinanza che cos'è l'Università di Genova e che cosa offre è un'occasione d'oro. Penso che oggi c'erano tanti giovani dei licei ad ascoltarci e avere un'idea di quello che vuol dire studiare all'Università di Genova e dei percorsi che poi si possono aprire dopo la laurea con percorsi di dottorato, assegni di ricerca e periodi all'estero possa essere prezioso per iniziare a farsi un'idea. di quello che li aspetta. [00:01:11] Speaker A: Grazie mille Carlotta. [00:01:17] Speaker C: Con Carlotta abbiamo già fatto un'intervista in studio quindi vi lascio all'intervista. Buongiorno a tutti, sono Carlotta Rivella e sono laureata in psicologia e attualmente sono un assegnista di ricerca al Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università di Genova. Da sempre il mio interesse principale, quello che mi ha portato un po' ad approcciarmi alla psicologia è stato l'apprendimento dei bambini e il ruolo che i processi cognitivi e il contesto di vita dei bambini potesse avere nel loro percorso scolastico e nel loro successo scolastico. Il mio percorso di ricerca è iniziato con il mio dottorato nel 2018 all'interno di un progetto che era finanziato dalla Regione Liguria e coordinato dalla mia supervisor di dottorato, la professoressa Viterbori e il focus di questo progetto è stato quello di sfruttare le nuove tecnologie per fornire strumenti di supporto e potenziamento a bambini e ragazzi con sviluppo tipico e atipico e in particolare il nostro focus è stato il potenziamento delle funzioni esecutive, che cosa sono in parole semplici, le funzioni esecutive sono un insieme di processi cognitivi che ci aiutano a regolare il nostro comportamento e che permettono ad esempio al bambino di mettere in atto dei comportamenti appropriati e non impulsivi, oppure a non farsi distrarre mentre ascolta la lezione, quindi sono proprio centrali per il successo scolastico e risultano compromessi in moltissimi casi di sviluppo atipico, quindi in presenza di disturbi del neurosviluppo per esempio. Quindi appunto il nostro focus è stato quello di trovare un modo di supportare e potenziare queste funzioni esecutive, sia nel contesto scolastico, sia poi nel contesto clinico di bambini con disabilità. E che cosa ho fatto nel concreto? È stato molto interessante perché ho collaborato con una software house che appunto è leader nel settore dei software e degli strumenti di potenziamento delle funzioni esecutive per bambini con difficoltà scolastico, disturbi appunto del neurosviluppo e abbiamo realizzato un nuovo training, un nuovo percorso di potenziamento delle funzioni esecutive e in particolare abbiamo sviluppato una sorta di videogioco, quello che nell'ambito clinico viene chiamato serious game, quindi un videogioco però pensato per la riabilitazione clinica, per il potenziamento cognitivo. In questo videogioco i bambini si trovano a aiutare un piccolo cervello che ancora si deve sviluppare a potenziare queste capacità di regolazione del comportamento. Il bambino si trova ad attraversare varie sfide e giochi che lo aiutano a allenare queste capacità. e diciamo una volta sviluppato il videogioco abbiamo provato a farlo utilizzare all'interno delle scuole genovesi per valutarne il funzionamento anche il gradimento e è stata veramente un'esperienza arricchente anche grazie appunto alla collaborazione con le scuole, l'azienda quindi il risvolto poi pratico applicativo che questa ricerca ha avuto e dall'altro lato è stato possibile durante questi anni di dottorato avviare anche una collaborazione con l'ospedale Gaslini di Genova, con cui abbiamo avviato un percorso anche qui di potenziamento delle funzioni esecutive per bambini che avevano subito un ictus, quindi in questo caso in contesto riabilitativo è vero proprio e anche qui offrendo non tanto il mondo degli elli che ancora era in fase di creazione, ma altri programmi della software house Anastasis, abbiamo potuto offrire a questi bambini un percorso di potenziamento, in questo caso che potevano svolgere da casa, quindi in tele-riabilitazione. Questo è stato un po' l'aspetto innovativo perché le psicologhe e i medici con cui abbiamo collaborato ci rimandavano un po' questa difficoltà delle famiglie che non erano di Genova e che quindi era difficile prendere in carico e questi sono stati un po' gli argomenti, i temi principali che ho affrontato durante i miei tre anni di dottorato e veramente il punto di forza penso sia stato proprio la collaborazione con il contesto, con le realtà genovesi, con le aziende, che è quello un po' che io cerco sempre di mantenere nel mio lavoro di ricerca, un po' la concretezza e l'utilità per poi la società con cui collaboriamo. il contesto dell'ospedale Gaslini, il lavoro consisteva nell'affiancare la psicologa che aveva in carico questi bambini, sia nella fase di valutazione delle loro capacità e poi una volta individuati quei bambini con maggiori difficoltà, avevamo uno scambio con le famiglie per concordare il percorso di intervento e di presa in carico e poi il mio compito era proprio quello di monitorare l'andamento del percorso, perché appunto offrivamo questo percorso in telemedicina, quindi attraverso un'applicazione il bambino poteva svolgere i suoi esercizi di allenamento giornalmente, senza bisogno che io fossi con lui collegata, ma semplicemente affiancato dalla famiglia, però una volta a settimana e poi una volta al mese, a seconda delle necessità, ci confrontavamo appunto con le famiglie e monitoravamo l'andamento del percorso. [00:07:21] Speaker A: Devi sapere che a me piace fare le domande al contrario, perché tutti parlano delle difficoltà. Cos'è invece che magari è più facile far arrivare a un ragazzo atipico, adesso so che sto generalizzando ma è ai fini della domanda, piuttosto che un ragazzo magari neurotipico? [00:07:38] Speaker C: Beh allora innanzitutto abbiamo visto e ho potuto vedere lavorando da una parte con le scuole e da una parte invece nel contesto clinico appunto quanto sia diverso sia dal punto di vista dei ragazzi che come dici tu hanno caratteristiche diverse e sia per quanto riguarda anche famiglie. Senz'altro quello che si osserva nello sviluppo atipico, nei ragazzi in questo caso che avevano subito un ictus, è un maggiore entusiasmo e coinvolgimento nei percorsi che noi offrivamo, probabilmente soprattutto anche la famiglia. aveva maggiore consapevolezza dell'importanza di svolgere quegli esercizi per migliorare la qualità di vita del figlio. Nel contesto scolastic con bambini comunque a sviluppo tipico in cui le difficoltà magari non sono così evidenti oppure non ci sono proprio e quindi quello che si fa non è un lavoro di riabilitazione ma solo di supporto e potenziamento E' più difficile far capire ai ragazzi e ai bambini l'importanza di allenare queste capacità che sono capacità cognitive che noi non vediamo. Quindi questo senz'altro è una grossa differenza nel lavoro, ecco, nei due diversi contesti. [00:08:57] Speaker A: Bene, perfetto. Grazie Carlotta. Unigia Radio per la giornata dell'università. Ascoltate gli altri podcast e le altre interviste. [00:09:05] Speaker D: Grazie.

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