Vicesindaco reggente Pietro Piciocchi: vita universitaria nella città di Genova

March 20, 2025 00:06:51
Vicesindaco reggente Pietro Piciocchi: vita universitaria nella città di Genova
Università Svelate 2025
Vicesindaco reggente Pietro Piciocchi: vita universitaria nella città di Genova

Mar 20 2025 | 00:06:51

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Show Notes

Il vicesindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi  ha partecipato alla tavola rotonda "Università, Comuni, Territori". Queste le sue parole sulla vita genovese e universitaria.

 

Intervista: Marco Monteverde

Montaggio: Riccardo Novaro

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Siamo qui con Pietro Picciocchi, vice sindaco reggente di Genova. Ci può illustrare il ruolo dell'Università di Genova nella rigenerazione e riqualificazione delle aree cittadine? [00:00:10] Speaker B: È un ruolo determinante, ne siamo sempre più consapevoli. Negli ultimi anni, insieme al magnifico rettore e alla sua struttura, abbiamo sviluppato dei progetti di rigenerazione della nostra città che pongono al centro l'università. Penso ad esempio alla realizzazione del campus umanistico all'albergo dei poveri, penso al pollo tecnologico di Erzelli, penso a quegli studentati diffusi, a quell'aereo studio che vogliamo realizzare nel centro storico proprio come fattore di rigenerazione del centro storico. Sono progetti in parte già in esecuzione, altri stanno per partire, altri li stanno pensando, ma questa consapevolezza della necessità di una fortissima correlazione, integrazione tra l'università e l'amministrazione comunale nello sviluppo della città è molto cresciuta. Io sono estremamente fiducioso che possa dare dei frutti molto importanti. [00:01:03] Speaker A: Mi offre subito la seconda domanda, proprio sugli studentati in via Pre e sul Polo degli Erzelli. Ha già detto che il lavoro sta procedendo. Di preciso, quali benefici si aspetta potranno portare per gli studenti dell'Università di Genova, entrando più nel dettaglio? [00:01:18] Speaker B: Guarda, è semplice. Intanto diamo agli studenti una bella casa. Questo è il punto, perché noi dobbiamo anche crescere nella qualità della nostra offerta ricettiva che non è ancora a livello delle grandi università internazionali. Noi vogliamo che la nostra università sia una grande università internazionale, quindi quando pensiamo a questi studentati devono essere dotati di tutti i servizi perché ci sia una condizione abitativa ma anche una condizione di vita con riguardo ad esempio al tempo libero che possa essere attrattiva. Poi c'è il lato della città. Io parlando del centro storico ad esempio mi vedo un centro storico popolato da studenti. Noi sappiamo che questi spazi dobbiamo occuparli con presidi di qualità. E' in questo modo che vinciamo il degrado e che vinciamo anche quella percezione di insicurezza. Ci sono esempi di città in Europa che hanno seguito questa strada con grande successo. Genova, una città che ha una fortissima vocazione universitaria, può fare veramente dell'università una leva del suo sviluppo futuro. Io ne sono molto certo. [00:02:20] Speaker A: Ha parlato di futuro, giovani e diversità, con un focus per l'attrattiva degli studenti stranieri. Ha anche parlato in un altro progetto durante la tavola rotonda, ovvero della riqualificazione dei locali dell'albergo dei poveri. Può entrare nel dettaglio perché è un edificio estremamente grande, ma attualmente solo una parte abbastanza piccola dell'intero complesso è sfruttato dall'università. Cosa c'è nella restante area chiusa che gli studenti non conoscono? [00:02:44] Speaker B: C'è un patrimonio di cultura, di identità di questa città semplicemente straordinario perché l'albergo dei poveri è un gigantesco edificio costruito nel 1500, nasce dalla fede, dalla lungimiranza di un personaggio come Emanuele Brignole che ha rappresentato, espresso con questa realizzazione la capacità della nostra città di dare una risposta a un problema enorme che era chiaramente il problema di tanti diseredati, tanti derelitti che non avevano casa, avviandogli al lavoro. Quindi un progetto molto moderno, si lega anche idealmente alla capacità di innovare della nostra università e di fornire soluzioni per la società civile. E questo è un immobile meraviglioso. In questo momento l'Ala Nord è completamente dismessa, abbiamo un progetto volto a realizzare 525 posti letto, quindi un vero e proprio campus, sapete che stiamo intervenendo in tutta la parte settentrionale della Valletta Carbonara, la stiamo completamente riqualificando, sono fondi del PNRR che il Comune di Genova ha allocato lì, ci sarà un collegamento sotterraneo tra Viale Emanuele Brignole, la Valletta e quindi tutta la zona della circonvalazione a Monte, quindi quell'area diventa uno snodo fondamentale delle connessioni cittadine, quindi stiamo proprio pensando all'inserimento di quell'area nel cuore della città e quindi anche alla riorganizzazione dei flussi. Quello deve diventare un luogo vivo, un cuore pulsante della città. E io non so al mondo quante siano le università ad avere studentati in un luogo così bello, così carico di identità e di storia. C'erano state delle perplessità da parte delle università inizialmente, perché occorrono ingenti fondi, però devo dire che con questo Rettore abbiamo completamente abbandonato queste resistenze e siamo molto determinati a realizzare questo progetto. [00:04:25] Speaker A: Il forte potenziamento dell'offerta culturale e la sinergia tra Comune e Università. Lei ha ricordato l'enormità del patrimonio culturale dell'Università Genova anche in quest'ultima domanda, con immobili nati con ben altre finalità. Quindi, una domanda un po' romantica. Quali passi in avanti rispetto a quando lei studiava giurisprudenza in Unige? Lei ha visto rispetto alla cosiddetta torre d'avorio che spesso si associa alle università. [00:04:46] Speaker B: Tantissimi, un altro mondo. All'epoca era natore d'Avorio, era un'istituzione prestigiosa ma un'istituzione chiusa in se stessa, un'istituzione che veniva cercata ma che non cercava. Devo dire che da questo punto di vista è proprio cambiato il mondo. Abbiamo un'università attiva, un'università che vuole dare il suo contributo nel mondo della cultura, nel mondo del sociale, nel mondo del lavoro, con tantissime declinazioni e tantissime attività di grande livello, una università che sta diventando molto attrattiva soprattutto per quanto riguarda l'alta formazione e poi attenzione, un fattore decisivo, un'università che finalmente sta dialogando con il mondo dell'impresa e che cerca di modulare la propria offerta formativa anche in funzione a quelli che sono gli indirizzi di sviluppo economico della città e quindi questo è molto importante perché Non è più un mondo teorico, un mondo di nozioni, un mondo di dottrina, ma è un mondo che dà un fortissimo impulso a quella che deve essere la dimensione operativa di crescita della città. [00:05:47] Speaker A: Ultima domanda. Ha parlato di cultura, ha parlato di città. Cultura diffusa, come patrimonio condiviso di tutti, lei dice. La natura pluricentrica di Genova può essere un'arma vincente per le sfide del futuro. Come? [00:06:00] Speaker B: Beh, intanto dobbiamo avere questa sensibilità. Genova è una fusione di comuni e sono territori che mantengono fortissima la propria identità culturale. Noi abbiamo beni culturali in tutta la città. Molti di questi beni culturali sono infidati a gestione all'università. Laddove non sono affidati in gestione all'università abbiamo progetti di recupero di questi beni e di apertura di questi beni nella città con l'università. Abbiamo un patrimonio di biblioteche disseminato in tutta Genova straordinario. Allora, nella misura in cui riusciremo a coinvolgere sempre di più l'università anche nel ripensamento di questi spazi e nell'apertura e nella disponibilità di questi spazi per i giovani, spesso diciamo che i giovani non hanno luoghi. Ebbene, in realtà noi luoghi li abbiamo, ma dobbiamo ripensarli. Dobbiamo, come dire, essere creativi. Abbiamo bisogno delle idee e l'università ci dà le idee. [00:06:47] Speaker A: Grazie mille, Vicesindaco. Le auguro un buon lavoro. [00:06:49] Speaker B: Grazie a voi. Ciao.

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